tradimenti
Al campeggio
di zorin
16.08.2023 |
10.561 |
2
"Poi d’improvviso si alzò per prendere qualcosa di freso, ma quando la vidi esitare piegata con la testa dentro il frigorifero, e quelle natiche morbide..."
Avevo piantato la tenda per qualche giorno in un campeggio poco fuori Ravenna. Non ero mai stato lì ma mi avevano raccontato che era frequentato da scambisti, forse anche per via della vicinanza con la spiaggia naturista. Sono sempre stato curioso di quel mondo, ma la mia compagna non era della stessa idea, e così ho approfittato del fatto che era partita con le sue amiche per prendermi un breve periodo di relax, lontano dalle località che ero solito frequentare, dove ero fin troppo conosciuto per via delle mie attività lavorative. Così andai solo, senza dire niente a nessuno e per la verità senza alcuna aspettativa.Fu subito il primo giorno, appena sistemato e sceso in spiaggia, che vidi non lontano da me una bella donna intenta a spalmarsi la crema su tutto il corpo. Era vestita di un cappello largo, ed il resto in bella mostra, con tutte le sue curve al posto giusto, molto femminile, uno sguardo penetrante e capelli lunghi tendenti al rosso. Non mi notò subito, ma il mio sbirciare da dietro gli occhiali non tardò ad essere troppo invadente, tant’è che quando mi fissò con i suoi occhi scuri mi sentì subito in imbarazzo e mi voltai dall’altra parte. Il richiamo della vista del suo seno prosperoso però era troppo forte, ed in breve tornai a posare gli occhi sul suo corpo provocante, tanto da dover nascondere la mia eccitazione. Non sono un brutto uomo ed anche lei deve avermi notato, o almeno così speravo, ma i suoi occhi, seppure nascosti dagli occhiali, puntavano sempre verso di me, e le sue movenze portavano a tutto tranne che a nascondersi dal mio sguardo, che ormai non vedeva altro che lei, al punto di non aver notato un uomo che le stava seduto accanto, intento a leggere la gazzetta.
Ad un certo punto il caldo si fece insopportabile e così decisi di fare un bagno, lanciai un’ultima occhiata che voleva essere una sorta invito, e che con mia incredulità deve aver funzionato perché dopo poco la vedo entrare in acqua anche lei, mentre l’uomo si allontanava invece verso il vicino bar.
L’attesi con indifferenza, appoggiato ad un cuscino gonfiabile che mi faceva da materassino, e quando fu vicina mi chiese se avessi visto delle meduse. Mentì rispondendole di no, non volevo che se ne andasse, e poi le chiesi se mi potesse tenere il materassino perché volevo fare una breve nuotata e volevo che non si allontanasse troppo. Dopo poche bracciate però fui immediatamente punto IO, da una medusa, e le andai in contro cercando di trattenere le urla di dolore. Lei mi corse incontro e guardò la macchia rossa enorme che mi bruciava sul braccio, e ci soffiò e la lavò con l’acqua strofinando il resto del corpo su di me. Poi si ricordò di avere una pomata al cortisone nel camper e mi chiese di seguirla per una medicazione. Provai ad esitare ma cedetti subito. Prese le sue cose dalla spiaggia e si coprì con un pareo semi trasparente, che non faceva altro che metter in risalto ancor di più la pelle scura dei suoi fianchi larghi e sinuosi ed un seno naturale che nulla aveva da invidiare alle ventenni di oggi. La medicazione fu fatta con cura, e non tardò a dare i suoi benefici, con l’effetto collaterale però che, trovandomi il decolté sotto il mio sguardo fisso, la mia eccitazione emerse con sfacciataggine da sotto il costume. Non provai nemmeno a nasconderla perché vedevo che le dimensioni del mio gonfiore avevano stavolta attirato la sua attenzione. Poi d’improvviso si alzò per prendere qualcosa di freso, ma quando la vidi esitare piegata con la testa dentro il frigorifero, e quelle natiche morbide oscillare davanti ai miei occhi, feci la mia mossa e le andai dietro strofinandoglielo con decisione sui glutei. Ci fu subito un gemito, e la sua reazione fu immediata, ma invece di essere violenta, fu di facilitare la presenza ormai ingombrante del mio pene contro il suo sedere, che ormai lo avvolgeva. Lo sentivo pulsare mentre lei si muoveva con delicatezza come una pole-dancer, mentre da dietro le afferravo le tette enormi. Le sfilai il pareo e le presi un capezzolo in bocca mentre con le dita cercavo la sua fessura che come mi aspettavo era già bagnata. Tra il mordicchiarle il seno e le dita che giocherellavano sapientemente con il suo clitoride, i suoi sospiri diventavano sempre più dei lamenti. Poi prese lei l’iniziativa: mi disse che voleva sentirlo in bocca e che tanto suo marito era andato a guardare la formula uno e sicuramente si sarebbe ubriacato di amari, così mi spinse sul divano e in un secondo mi ritrovai le sue labbra carnose sulla mia cappella in fiamme. Guardare quella lingua impazzita leccarmi tutto l’inguine dalle palle fino alla punta mi fece eccitare al punto che dovetti girare lo sguardo per non venire subito. Mi trovai però a guardare la faccia di un uomo, suo marito, alla finestra a guardare, e mi spaventai. Lei staccò la bocca dal mio uccello solo per riprenderlo con la mano, e mentre lo mungeva piano mi disse di non preoccuparmi che lui era d’accordo. Ora però dovevo metterglielo nel culo e sbatterla forte perché a lui piaceva così, questo fu ciò che mi disse, e senza mollarlo con la mano si girò e se lo spinse dentro, tant’è che nonostante la prima esitazione per la situazione in cui mi ero trovato mio malgrado, l’eccitazione non venne meno, e duro come un pistone le entrai nel culo senza difficoltà. La signora, di cui ancora non sapevo il nome, cominciò ad agitarsi e a sbraitare cose incomprensibili, la tirai per i capelli e la schiaffeggiai davanti al marito che guardava incessantemente. Ormai anche io non capivo più niente e in pochi minuti l’eccitazione nel vedere quelle chiappe vibrare alle mie spinte sempre più decise, sfuggi al mio controllo e feci appena in tempo a tirarlo fuori che un getto caldo le volò sulla schiena e sui capelli, scivolando poi indietro fino a colarle sul buco del culo, senza che lei peraltro smettesse di muoversi come se lo sentisse ancora dentro. Quando uscii fuori non c’era più nessuno, e me ne tornai in spiaggia. Poco dopo li vidi arrivare ma fecero finta di niente e così anche io.
Non fu l’unica volta che ebbe l’occasione di godere del suo corpo caldo e maturo, ma lei volle sempre che fosse improvvisato, come se volesse farlo di nascosto dal marito che tuttavia si trovava sempre nelle vicinanze a guardarci da dietro una finestra. Una volta addirittura entrò nel camper e, serio, intentò una scenata contro la donna, che indisturbata continuava a succhiarmelo con avidità mentre lui la additava. Quando alla fine, per niente intimorito dalle sue minacce le venni in gola, lei, ancora con il mio sperma in bocca, gli disse che lo faceva solo per lui e perché lo amava.
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.